Archivio mensile:marzo 2015

Gli immigrati che puliscono le cantine di Salvini

Salvini fa una campagna elettorale tutta giocata contro l’immigrazione e gli stranieri: il vero male che affligge l’Italia.
Forse non tutti si ricordano come nacque la Lega Lombarda: Bossi ce l’aveva coi romani: “Roma ladrona“.

Bossi ce l’aveva con la casta dei politici “romani” che si portava via i soldi del Nord. Vero o falso che fosse – il supposto ladrocinio ai danni del lumbàrd – ma gli immigrati allora Bossi non li nominava neanche.

Ce n’erano pochi in Italia, e non era possibile dargli la colpa di nulla. Oggi, invece, la Lega Lombarda, diventata nel frattempo Lega Nord, ha come pilastri ideologici la lotta contro l’immigrazione (clandestina, ma non solo) e le adozione gay.

Dunque, le adozioni gay in Italia sono vietate, ed è ragionevole pensare che il fatto che continuino o meno sia ad essere vietate sia un fattore secondario rispetto alla possibile ripresa economica dell’Italia.

Insomma, se Dolce e Gabbana decidessero di adottare un bambino, come Elton John, nella NOSTRA vita non cambierebbe nulla. Sarebbero, e resterebbero, cazzi loro.

Bene, ma cosa succederebbe se invece scomparissero gli immigrati, clandestini e non, che sono presenti e in Italia e sono anche un bel po’? Beh, la prima conseguenza visibile, a Milano, sarebbe che nessuno liberebbe più le nostre cantine dalla spazzatura condominiale.

A Milano, infatti, città di cantine e non di cortili, la spazzatura viene portata dai condomini nelle cantine, e gettata nei differenti bidoni (umido, indifferenziata, carta, eccetera).

Alle cinque del mattino, arrivano ragazzi peruviani, egiziani, marocchini, eccetera, che la raccolgono la NOSTRA immondizia all’interno di sacchi più grandi, e la portano davanti alle case, così che le vetture dei netturbini possano portarla via prima che noi ITALIANI ci svegliamo per fare la colazione col tè e due fette biscottate, perché stiamo sicuramente facendo una dieta ipocalorica e abbiamo paura di ingrassare troppo.

Bene, provate a immaginare che da Milano scompaiono tutti quelli che ripuliscono le nostre cantine; quanto credete che potremmo sopravvivere? Credete che la cantina di Salvini sia pulita da italiani, magari lombardi purosangue? O anche le pattumiere di Salvini sono raccolte e portate in strada dagli immigrati che lui vorrebbe cacciare?

In quanto tempo Milano verrebbe invasa dai vermi, prima che si trovi qualcuno – ragazzi italiani di vent’anni – disposto ad alzarsi alle tre del mattino per sei, sette, al massimo otto euro all’ora?

No, Milano verrebbe sommersa dai vermi come in uno dei film catastrofisti e fantascientifici che piacciono agli americani. Gli immigrati fanno i lavori che non vogliamo più fare noi – una banalità stranota, ma che andrebbe ripetuta ogni giorno -, e sono sicura che la maggior parte dei ragazzi che alle cinque del mattino si aggirano nelle nostre cantine, abbia un regolare contratto di lavoro.

Molti di loro, quando sono arrivati, però non ce l’avevano. Sono stati assunti lo stesso – in nero – generalmente da un datore di lavoro italiano, perché molte delle imprese di pulizia che lavorano per i condomini milanesi sono di proprietà di italiani.

Che sono bel contenti di assumere ragazzi immigrati in nero, perché così li pagano di meno: anche cinque euro all’ora, senza contributi. Il lavoro nero piace molto più ai datori di lavoro che non ai lavoratori, perché così COSTANO DI MENO. E se si ammalano, affari loro.

Ma tanto sono giovani, e si spera che si ammalino poco. Quanto a lungo potremmo sopravvivere senza gli operai senegalesi che lavorano nelle fabbriche venete?

Insomma, quanto a lungo potremmo sopravvivere senza i cinque milioni di immigrati che fanno lavori che non ci piacciono più?  Molto poco. Molto, molto poco. Ma non si può chiudere così il discorso sugli immigrati, perché sappiamo tutti che c’è anche un problema di ordine pubblico – furti nelle case, spaccio, piccoli delitti – dove viene impiegata mano d’opera straniera, e dove a volte la mano d’opera straniere è ben di più di semplice prestatrice d’opera.

La tratta internazionale di prostitute passa da molti paesi dell’Est Europa. Ma anche le bande che ripuliscono le nostre case – quasi nessuno in Italia NON è mai stato visitato da un ladro – arrivano spesso da lontano.

Bene, io credo che sia nell’interesse di tutti – primi tra tutti i cinque milioni di immigrati – liberarsi di quella quota di stranieri che delinquono, dando per scontato che le galere – in Italia – non sono un’invenzione recente, ma esistevano ben prima che arrivassero gli stranieri. E in galera ci andavano – e ci vanno ancora – anche gli italiani.

L’ordine pubblico è in mano a Polizia e Carabinieri. Che a me stanno simpatici. Per davvero. Non ho niente contro di loro, anche se li vorrei vedere che vanno in giro, che pattugliano le strade, che corrono in nostra difesa. Sono pagati – poco – per farlo, ma io vorrei che lo facessero! Ancora di più di quanto non succede adesso.

Roberto Saviano ha dedicato il suo ultimo libro ai carabinieri che lo scortano, e che dovrebbero scortare anche noi, cittadini comuni, contro i delinquenti, ma anche contro i mafiosi, i camorristi e tutti gli altri criminali nostrani di cui non va più di moda parlare.

Ma la Mafia non c’è più? Non la nomina più nessuno? E’ scomparsa? Io credo di no.

Chiudo con un’altra banalità: quella suprema. Molti degli immigrati non sono più stranieri, ma sono diventati cittadini italiani. Solo un quarantenne grassottello come Salvini, con la pelle biancastra e la pancetta che comincia a sfaldarsi sul ventre, può pensare di essere meglio di un senagalese di vent’anni, alto due metri, e capace di lavorare dieci ore al giorno in una fabbrica metalmeccanica della provincia di Padova.

Ma la sua è invidia? Io credo di sì.

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