Scrivo LIBRI, sono nata a Milano nel 1958 e faccio l’impiegata. Una vita senza infamia e senza lode, anzi direi piuttosto NOIOSA. Però le biografie disadorne non piacciono a nessuno. Ecco quindi qualche parola sulla mia.
Alunna mai brillante in nessuna materia e con voti modesti anche in condotta, ho capito presto di essere completamente priva di MEMORIA. Dimentico tutto quello che imparo nel giro di poche ore (o giorni), fatto che non ha certamente favorito il mio successo professionale.
Aggiungasi che detesto SCRIVERE, inteso come atto fisico, sia a mano che con la tastiera del computer, anche se ho un sacco di cose da dire.
Qualche anno fa sono riuscita a scoprire perchè: sono dislessica, disgrafica, disortografica nonché discalculica. Leggo lentamente, ho una scrittura terribile, faccio errori di ortografia e non so le tabelline, anche se i numeri mi piacciono tantissimo. E sono smemorata di natura: ho poca memoria di lavoro (complicatissimo spiegare che cos’è: ci rinuncio).
Ai DISLESSICI non manca la logica, al contrario, vi devono ricorrere spesso. Invece di ricordare, cosa che non sappiamo fare, i dislessici devono ricostruire ogni volta i PERCORSI LOGICI che hanno seguito in precedenza per ritrovare le loro idee e le passate conoscenze. Impossibile ricordare invece la data della Rivoluzione Francese, anche se la ripassiamo tutti i giorni.
Certo, i dislessici non sono tutti uguali, ma in genere condividono una caratteristica: la LENTEZZA, ed è per questo che mettono a punto strategie per diventare più VELOCI. Da qui il mio nome di penna: pratico la velocità in risposta alla mia naturale lentezza.
L’unica qualità di cui sono dotata è l’immaginazione, nel senso che riesco a VEDERE scene bizzarre inventate dalla mia testa, capace di mettere a fuoco anche i più piccoli particolari di SCENE INVENTATE. Io mi limito a trascriverle nei libri.
Anche mio figlio è dislessico e ha avuto una carriera scolastica molto accidentata. Mi sono ispirata alle sue vicende per scrivere “Omicidi a scuola”, lo confesso. In realtà, mi sono sempre ispirata a persone REALI per scrivere la serie OMICIDI. Ahimè, le persone che incontro corrono tutte il rischio di venire UCCISE (magari AVVELENATE…) in uno dei miei libri.
Pratico infatti un genere che si chiama HUMOUR NERO, in cui si ride e scherza della MORTE. Ma non faccio sempre ridere chi mi legge, né sono sicura di essere una tipa SIMPATICA. Credo di piacere a POCHISSIMI, gli altri, quelli a cui non piaccio, li faccio morire nei miei libri (ehi, è una battuta…).
Sono anche NATURISTA (frequento campeggi dove si gira nudi) e il prossimo libro che scriverò sarà appunto “OMICIDI IN CAMPEGGIO“, ambientato in un campeggio naturista.
Se proprio volete scrivermi, ecco la mia email: omicidinpausapranzo@gmail.com
ho letto il tuo libro in 2 giorni e non ho potuto smettere di leggerlo fino a quando non capivo cosa stava combinando l’impiegata modello !
complimenti mi sono proprio divertito, mi auguro che il successo ti permetta di scrivere ancora testi cosi freschi e briosi!
se lo hai già fatto ,mi piacerebbe saperne i titoli.
grazie di avermi fatto passare 2 giorni in allegria
Grande Viola, un libro molto piacevole da leggere che ti aiuta a spezzare la quotidianità.
Federica, grazie.
Ho casualmente letto il tuo post sul capro espiatorio e credo sarà uno scritto che rileggerò duemila volte. Grazie di cuore. Si sente l esperienza e l autenticita. Era ciò che cercavo. Un sorriso a te. M
Grazie, scusa non avevo visto il tuo commento! La lotta è quotidiana, credimi!
Aspetto trepidante Omicidi in campeggio: quando l’uscita?