Sono riuscita con una serie di piccoli intrugli a convincere qualche centinaio di persone a scaricare “Omicidi pausa pranzo” GRATIS su Amazon.
E adesso sono prima nei Gialli (gratis).
Poi vedremo se riuscirò a resistere nella categoria di quelli a pagamento.
Ma qual è il primo e PRINCIPALE ingrediente del metodo per regalare e poi forse vendere l’ebook scritto da uno sconosciuto e sfigatissimo esordiente?
Il PREZZO.
Nessuno paga volentieri per comprare il libro di uno sconosciuto (il concetto è quello di “non compro a scatola chiusa”).
Su Amazon puoi offrire gratis il tuo ebook per 5 giorni su 90 se entri in KDP, e cioè accetti di non pubblicarlo su altre piattaforme.
E io l’ho fatto.
Dopo di che, devi fissare il prezzo a MENO di un euro, e sperare che quando finisce la promozione te lo compri qualcuno di quelli che leggeranno le critiche di chi ha scaricato il libro gratis.
Se non hai scritto una schifezza è meglio, naturalmente, ma fai meno fatica a vendere una schifezza che costa poco (scritta da uno sconosciuto) che non un capolavoro (sempre di uno sconosciuto) che costa anche solo un paio di euro.
L’esordiente ha un’altra possibilità per riuscire a vendere i suoi libri: può diventare social, e cioè sperare che i suoi lettori parlino di lui, possibilmente sul web.
Il modello è quello dei frattali: ogni lettore consiglia il tuo ebook (che costa meno di un euro) ad altri due, che lo comprano e a loro volta lo consigliano ad altri due (che adesso sono diventati quattro), e così via.
Ma diventare social è difficilissimo e soprattutto è LENTISSIMO.
Ma perché l’esordiente alla fine ce la può fare a stare in piedi?
Perché non ha dietro una casa editrice!
Le case editrici costano: affitti, stipendi, dirigenti, auto aziendali, alberghi, premi, cene, eccetera.
E quindi le case editrici non possono abbassare i prezzi. Neanche degli ebook, perché farebbero concorrenza alle loro edizioni cartacee.
Ma io mi chiedo: quanti sono i lettori che si possono ancora permettere di spendere 100 euro al mese per i libri?
Secondo me, quasi nessuno.
Chi compra un Kindle, un Kobo, eccetera, è un lettore FORTE che vuole spendere MENO per leggere TANTO.
E va a caccia di ebook carini che non costino troppo.
I libri/ebook dovranno costare sempre meno per essere appealing.
E solo noi, sfigatissimi esordienti, ci possiamo permettere di costare così poco, perché scriviamo per hobby e perché con i nostri profitti non dobbiamo mantenere dei Direttori editoriali.
Quindo, miei cari esordienti, fatevi coraggio e tenete i prezzi bassi.
Con 100 euro di spese di marketing potete far concorrenza ai grandi colossi editoriali e fare DUMPING con le promozioni.
Per quanto riguarda i MIEI metodi di marketing, li cambio e li perfeziono ogni volta che lancio o rilancio un ebook.
Non sono ancora riuscita a diventare social, ma forse perché non sono brava. Il prodotto “virale” che scatena il passaparola deve essere carino, e io forse sono un po’ troppo cattivella per piacere a tutti.
Ultimo consiglio: state lontani dai concorsi letterari organizzati dalle case editrici.
Prima di tutto, perché per partecipare a un concorso dovete cedere i diritti, mentre invece su Amazon, iBooks, eccetera, i diritti rimangono a voi, e perché nei concorsi gli esordienti vengono di fatto tenuti separati dal mercato editoriale, che utilizza altri canali, tra cui appunto Amazon e iBooks.
Sui grandi canali online americani nessuno separa gli autori delle case editrici da quelli autopubblicati: un ebook vale un altro.
Da questo punto di vista, il sogno (protestante) di dare a TUTTI una possibilità vale anche per gli sconosciuti esordienti, che possono misurarsi con i grandi editori e tirargli anche quale pugnetto in faccia.
Sempre e solo grazie al WEB, naturalmente, perché scrivere, commentare, pubblicare, eccetera, è diventato facile e quasi gratis.
Sono bastati 10 anni per cambiare il mondo. E siamo solo all’inizio…