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ADV per self publisher

Non mi sono mai vergognata a dire che uso l’ADV online per promuovere i miei libri.

Credo infatti che il più grande problema per un self sia quello di far sapere agli altri che esiste il suo libro.

E l’ADV online – che costa poco – gli permette di dire agli altri: “Ehi, lo sai che puoi comprare il mio libro?”.

Non lo trovo disonesto, insomma, come non è disonesta una pubblicità che si limiti ad annunciare l’esistenza di un prodotto.

Sarebbe disonesto invece dichiarare il falso. Ma su questo esistono leggi dello stato che proteggono il consumatore.

Ordunque, io uso Google Adwords e le altre forme di ADV che Facebook mette a disposizione dei suoi utenti.

Le cifre che spendo possono variare dai due euro al giorno fino ad arrivare anche a dieci, nei momenti in cui voglio fare qualche “esperimento”.

Non sai mai – quando spendi due euro al giorno in ADV – se a farti salire in classifica sia stato il surplus offerto dall’ADV o se invece avresti venduto esattamente lo stesso numero di copie.

Però sono povera e un po’ pidocchia, e quindi spendo raramente più di due euro al dì.

Ma negli ultimi giorni ho picchiato un po’ di più su Google Adwords, e sono effettivamente salita in classifica.

Poi ho diminuito la spesa, e sono riscesa.

Insomma, l’ADV ti aiuta a vendere, ma non è sicuramente l’unico ingrediente che fa andare bene un libro.

Comunque, per chi volesse sapere un po’ di più, confesso di aver imparato a usare la piattaforma di Adwords passando delle ore al telefono con il call center di Dublino.

Per fare ADV bisogna comunque avere un proprio sito da linkare nell’annuncio, e non è consentito linkare direttamente gli ebook su Amazon e (credo) neanche le Fan Pages di Amazon.

Il primo passo per fare ADV online è quindi quello di aprire un sito, anzi un blog, che abbia una serie di plug in social che vi consenta di pubblicare i vostri post su Facebook, Twitter, eccetera.

Io uso WordPress, perché i plug in social sono PERFETTAMENTE FUNZIONANTI, cosa che non avviene con altre piattaforme.

WordPress offre inoltre l’hosting gratuito se vi accontentate di non personalizzare troppo il vostro blog.

Io ho scelto al formula da 99 euro all’anno, perché volevo comprarmi il dominio e smanettare un po’ sul sito.

Bene, una volta che vi siete aperti un blog, potete caricare i vostri libri (copertine, sinossi, eccetera) sulle pagine del blog, dove metterete anche i link alle piattaforme dove sono in vendita i libri in questione.

Sarà il link alla pagina del libro – sul vostro sito – quello che potrete usare per fare ADV.

Io naturalmente non lavoro per Adwords, anche se è un assoluto dato di fatto che abbiano loro il monopolio dell’ADV online.

Ho provato a vedere qual era l’offerta pubblicitaria di altre agenzie italiane, ma non offrivano il pay-per-click, l’unico dato sul quale abbia senso ragionare.

Cerco sempre infatti di non pagare più di 10 centesimi per click e mi rifiuto di fare acquisti da chi mi propone pacchetti di “viste” a forfait.

E per spendere poco, preferisco l’ADV testuale ai banner pubblicitari (con la copertina del libro) che in genere costano 24 centesimi a click.

E poi ho fatto una mini campagna di acquisizione di utenti sulla Fan page di Facebook di Omicidi in pausa pranzo e ogni tanto picchio cinque euro su un post dove metto il link a qualcuno dei miei libri.

Potrei continuare ancora a discettare dell’argomento, ma se dovessi dire che l’ADV è l’ingrediente segreto del fatto che UNO dei miei libri vada bene, mentirei.

L’ingrediente segreto è sempre e solo uno: farsi un gran culo.

Ho un figlio ancora piccolo e non mi posso pagare la baby sitter per uscire.

Sono chiusa in casa e posso solo leggere o usare il PC.

Non ho più la televisione e mi fa schifo cucinare.

Quindi posto le mie cazzatine sul blog.

Prosit!

P.S. So perfettamente che quando do i miei due euro al giorno ai grandi monopolisti del web sono un pollo.
Ma sono un pollo digitalizzato e mi piace razzolare sul web.
Il mio UNICO e ULTIMO VIZIO.

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