Bolliamo vivi i bolliti

Non  c’entra niente, questo post, con la mamma impiegata, ma vorrei dire che trovo ridicolo e fanè – aggettivo orribile, ma adatto al contesto – il corteggiamento del PD ai grillini.

Mi ricordo che verso i vent’anni avevo uno spasimante – vicino di ombrellone al mare – sui sessanta, che mi lanciava battute a metà tra lo sporcaccione e la riverenza col cappello. L’ometto cercava di offrirmi la brioche al mattino a la coppa di champagne alla sera, sempre seduto al tavolino del bar di uno stabilimento balneare a Cesenatico. Era vecchio, col papillon, la brillantina sugli ultimi tre capelli tinti di nero, e non riusciva a capire che una ventenne non gliel’avrebbe data neanche morta.

Bene, offrire a Grillo la Presidenza del Senato, al Berlusca quella della Camera, e in mezzo mettersi loro, il PD, magari con D’Alema agli esteri, significa non avere neanche lontanamente percepito quanto sono vecchi – come politici – e fuori gioco.

Ma non gli è bastato – a Bersani e compagnia –   farsi prendere a ceffoni sulla storia del Senato, perché i vecchi gagà hanno continuato con le loro proposte oscene – governo frizzato, governissimo, eccetera – senza capire che la ventenne non ci stava.

Oddio, non è facile prevedere le mosse di Grillo, anche perché punta all’azzeramento del sistema partitico italiano, e non sappiamo cosa farà. Il partito ce l’ha sul web, forse liquido, forse no, ma Grillo non te lo compri – come Bertinotti – con la Presidenza del Senato.

Insomma, nessuno conosce il prezzo di Grillo, né si può escludere che non abbia prezzo, come non ce l’avevo io a vent’anni col vecchio porcaccione bollito.

Ma loro, i bolliti della storia, non lo sanno. Non riescono a capirlo. Stanno provando a offrirgli la brioche, la coppa di champagne, e adesso fanno anche un po’ i ritrosi (gli otto punti!).  Sono tutti un po’ bolliti quelli del PD, diciamocelo, ma diciamoci anche che tra loro non c’è una mezza donna. Perché secondo me, è una roba da maschi non capire – rifiutarsi di capire – chi hai di fronte. Maschi bolliti, ripeto.

Le donne non sono così loffie da non dare neanche un’occhiata all’interlocutore. Siamo talmente abituate a doverci difendere, che in genere sappiamo valutare l’avversario. Nessuna donna sui settanta farebbe la corte a un ventenne. Nessuna donna – in politica – avrebbe offerto a Grillo il Senato.

Allora faccio una proposta: mandiamo a casa i vecchi politici maschi che son lì a dire sempre le stesse cose.  Ma non solo quelli del PD.
TUTTI! Basta,  sono ridicoli, inutili.

Anzi, ho un’idea: bolliamo vivi i bolliti! Come in un’antica tortura – fino alla morte –  giapponese. Il morituro viene messo prima a bagno nell’acqua gelata, e poi bollito vivo, lentamente, per prolungarne il supplizio.

Naturalmente la mia è una proposta orrorifica e paradossale, ma non li reggo più.
Sono vecchi. Incipriati come Gustav von Aschenbach sulla spiaggia del Lido, in Morte a Venezia, mentre muore guardando Tazio che nuota verso il largo. Col fondo tinta che gli cola sui baffetti e le basette tinte.
Basta nonni in politica!
State a casa coi nipotini, che fate meno danni. No joke.

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