Nuovo libretto rosa in arrivo, non un granché, come sempre, ma scendo ancora di prezzo: 0,99 euro!
Meno di così, si muore.
Vorrei solo stancamente ribadire che il web è difficile.
Non solo devi saper smanettare un minimo per pubblicare un ebook e farti un mezzo sito, ma devi anche diventare “social”, e cioè devi essere commentato e recensito dai lettori, che non sono buoni e ammansiti come i marchettari che lavorano per l’editoria cartacea.
Avete mai visto il critico di una qualche testata nazionale scrivere: “Ma che razza di porcata è mai questa?!”.
No, se ti pubblica un editore tradizionale, il suo ufficio stampa riuscirà a farsi fare qualche pezzettino sui giornali in cui si parla bene – o benino – di te.
Poi, i libri di carta “stampata” verranno esposti nelle librerie – in posizioni più o meno buone, a seconda del tuo “peso” editoriale – e se non ne vendi mezza, non lo saprà mai nessuno. Oggi le copie invendute le mandano al macero direttamente, mentre una volta finivano nei Remainders.
Non c’è più neanche più il rischio di trovare il tuo libro su qualche scaffale secondario di un Remainders: hanno chiuso anche quelli. E da molto tempo. Adesso ci sono quelli digitali: ma suona più figo essere un Remainders online, che non “fisico”.
Insomma, si può essere un fallitissimo scrittore cartaceo, senza che lo sappia nessuno. O quasi.
Se invece scrivi una mezza schifezza, e la pubblichi su web – e basta – il lettore/critico social te ne dirà di tutti i colori.
E i suoi commenti su Amazon rimarranno scolpiti per sempre sui server americani di Jeff Bezos.
Insomma, dura vita quella dell’autopubblicato.
Abbiate pietà di me.
La tua analisi è giustissima. La domanda da un milione di dollari che mi viene in mente da farti è: perché correre il rischio di commenti malevoli da chi, forse, legge solo le prime due pagine di un e-book e poi emette la sua sentenza? Infine, altra domanda: perché esponi un prezzo così basso, se credi nella bontà del tuo lavoro?
Nicola
Dunque, sull’euro non ci guadagno quasi nulla, perché per far scendere così tanto il prezzo, bisogna accettare la modalità 35% -75% delle roylaties di Amazon (35% all’autore).
Il problema è che non mi conosce nessuno: esiste una elasticità al prezzo per il beato sconosciuto? Secondo me sì. Faccio una prova e poi ti dico.
Cara Viola, lavoro in editoria da un po’ più di 20 anni, prima come giornalista free lance poi come addetto stampa ora come responsabile comunicazione di un editore. Oggi pubblicare un libro è un’impresa eccezionale, posizionarlo in libreria lo è ancora di più soprattutto per uno scrittore non affermato. Da qualche anno la strategia delle librerie per non pagare le fatture dell’editore (o distributore) è quella di rendere le novità arrivate da un paio di settimane sugli scaffali, ed ecco che il libro tanto faticosamente scritto, stampato, distribuito, promosso… Sparisce dalle vetrine. È dura anche la vita di chi lavora per la promozione e sul quale solitamente cadono gli strali dell’autore che non compare sui giornali, del distributore che non riesce a piazzare i libri perché non escono recensioni e via dicendo…
Ho raccolto poco fa un volantino alla stazione Cadorna di Milano con la promozione del tuo libro. Secondo il modesto parere di un’opera torre del settore, sei coraggiosa e hai fatto bene a auto pubblicare e a promuovere il tuo libro con strumenti e canali ancora poco utilizzati nel nostro bel Paese, che purtroppo legge poco ma che è sensibile alle mode e ai fenomeni sociali. Potresti osare di più organizzando gruppi di lettura in piazza con amici o una maratona letteraria (con cappio) in pubblico (non nelle toilette della stazione, che tra l’altro è a pagamento), di queste cose i giornali femminili sono ghiotti e il passaparola potrebbe farti vendere qualche copia in più. Tieni il libro in “saldo” non oltre i 10 giorni/2 settimane, ma non fermarti con la promozione creativa, ormai è l’unico modo per far parlare di te e di quello che scrivi!
n.b. Non mollare sulle magliette griffate e su internet illimitato, almeno per ora. Più avanti sarà impossibile dire di no…
In bocca al lupo, Marco
Vedo che mi è scappato qualche refuso dovuto ai sobbalzi del treno, per cortesia se pubblichi il commento correggi da brava scrittrice
Grazie, Marco
caro marco, perché correggerti?
Io sono la regina del refuso e il mio blog ne è pieno.
scriviamo tutti in fretta, senza correggerci.
mio figlio non sarà neanche in grado di capire cosa significa la parola refuso.
ed è lui il non lettore di domani, anche se considero un grosso successo il fatto che legga montagne di fumetti.
sì, promozione creativa la mia, che non sempre funziona.
ma presto, molto presto, il dramma dei resi – CHE COSTANO! – seppellirà di carta l’editoria tradizionale.
allora ci sarà solo Jeff Bezos. un ebook non deve essere smaltito.
grosso plus, lo ammetterai.
e quando ci sarà solo il web, nessuno – ti giuro, nessuno – saprà come “aiutare” il lettore a orientarsi tra la marea di libri autopubblicati.
il marketing sarà solo creativo e la schifezza – autopubblicata – all’ordine del giorno.
grazie per i consigli, bella l’idea del cappio.
vedo che anche tu ti stai preparando.
sarà un mare periglioso.
bella l’idea del codice QR?
sai quanto pago un volantino?
un centesimo l’uno.
su un sito tedesco.
mi piaceva l’idea della carta tecnologizzata.
una serena via di mezzo.