Credo che nessuno possa avere ragionevoli dubbi sul fatto che sono grafomane.
E nessuno – a cominciare da me – ha mai pensato che la mia scrittura valga anche solo un milionesimo di quella di Franzen.
Ma non riesco a non scrivere anche se – lo giuro! – prima dell’avvento dell’internet facile (quello in cui ti fai un sito in cinque minuti), la mia grafo-psicosi era contenuta.
MOLTO contenuta.
Adesso, invece, sto svuotando i cassetti e pubblicando tutto quello che è uscito dalla mia penna negli ultimi anni ed è stato bocciato – in lungo e in largo – dagli editori.
Dopo gli ebook – more are coming – ho cominciato anche a twittare i miei romanzetti, tutti con il loro bell’hasthag.
Posso sinceramente dire cosa penso dei miei Twett? In particolare di quelli sui romanzetti?
SONO BRUTTI!
Twittare è difficilissimo.
Devi essere un battutista, come lo era Flaiano, giocare sui nonsense, sulle assonanze, sui calembour e poi devi dire cose INTELLIGENTI.
“Rinnovare turismo. Ricollocare Corsica in Adriatico” è una delle tante battute geniali del collettivo che sta dietro al finto profilo di Casaleggio.
Ma per una delle loro battute, ci sono milioni di Tweet orripilanti e mal scritti, tutti tristemente autoriferiti, come quelli sui #bimbiminkia, #quellochemiamadrenonsa o #unacosachenonsaidime, a cui aggiungerei volentieri #nonmensbatteuncazzodite.
Ma io resisto, resisto anche su Twitter, resisto nel professare la mia mediocrità di cui sono per lo meno consapevole.
Insomma, vado avanti serena a scrivere cazzate, che tanto a Milano non c’è il mare e non sai dove cazzo andare.
” TENGA DURO SIGNORINA!”, me lo diceva sempre Cristina, citando uno dei nostri romanzi preferiti, “Il diario intimo di Sally Mara” di Queneau.
Lei sì che sapeva tener duro: mai avuto paura di nulla.