Stiamo svendendo gli ultimi scampoli di industria nazionale – Indesit e Merloni – anche se i giornalisti ci assicurano che le aziende acquisite da gruppi stranieri vanno meglio DOPO che non PRIMA dell’acquisizione.
Faccio un elenchino per farvi capire cosa sta succedendo.
I Cioccolatini Pernigotti sono turchi.
Krizia è cinese.
Valentino di proprietà di un emiro del Katar.
La Zanussi è svedese.
Ducati e Lamborgini sono tedesche, eccetera.
Bisogna riconoscere che quando le nostre aziende vengono acquisite, i nuovi padroni non licenziano gli stilisti o gli ingegneri per sostituirli con ingegneri e stilisti turchi o tedeschi. No, si tengono i NOSTRI tecnici, i nostri disegnatori, i nostri progettisti, e magari li inseriscono in grandi team internazionali, nei quali gli italiani hanno molto da dire e molto da dare.
A riprova del fatto che non siamo un popolo di cretini. Ma siamo però malgovernati e malgestiti da politici e “capitalisti” locali, che non sono stati capaci di fare il grande salto nella globalizzazione.
Non c’è quasi più nulla da vendere in Italia, anche se vendere agli stranieri sembra l’unico modo per mantenere lo zoccolo di industrie manifatturiere che ci hanno fatto crescere economicamente negli anni del miracolo italiano.
C’è puzza di fine del mondo – in Italia – perché QUESTA classe politica ed economia ha perso la partita.
Io spero sempre che sia possibile liberarci di loro, ma non ne sono più così convinta.
Insomma, ho PAURA.
E so che la paura serve a farci fare quello che vogliono, ad accettare contratti di lavoro schifosi, a piegarci politicamente di fronte ai più prepotenti.
Ma – in fondo, in fondo – sono una donna, con istinti primitivi.
E cosa faccio, quando ho gli attacchi di paura cosmica?
Vado all’Esselunga e compro provviste da Terza Guerra Mondiale.
Tutte scontate, tutte in quantità ciclopiche, e me le faccio portare a casa, dove le accumulo – anzi le accatasto – in ogni dove.
Detersivi, olio, pasta, carta igienica, croccantini per i gatti, tonno, mele nei sacchetti da due chili, eccetera.
Mi tranquillizza richiudermi nel mio fortino protetto, dove i gatti non moriranno di fame e a me e Tommaso non verrà lo scorbuto, come su una nave di bucanieri dell’Ottocento.
Io però mi conosco – so che funziono così – ma le due amiche che mi erano venute a salutare venerdì pomeriggio, hanno strabuzzato gli occhi quando i forzuti signori dell’Esselunga hanno scaricato la spesa dall’ascensore.
Non ho la macchina, e le operazioni in cui compro 10 litri di detersivo scontato avvengono grazie alla consegna a domicilio, che si annuncia con una scampanellata liberatoria: “Finalmente sono arrivate le provviste di guerra!“.
Le due ragazze mi hanno guardato un po’ stupide, chiedendomi: “Ma quanta roba hai comprato?“.
Ecco, non ho detto alle due signore la verità, e cioè che avevo un attacco d’ansia politico-economica, conseguente alla vendita di Indesit e Merloni.
Al quale reagisco comprando carta igienica.
Ma rimirare i pacchi da dodici rotoli non mi ha calmato.
Gli Spumanti Gancia sono russi.
Qui, tra un po’, ci vendiamo anche le mutande.
Hai ragione! e ogni volta che sento della Grecia alla fame e dell’Italia ridotta così, penso alle culle della Civiltà e mi viene una rabbia!!!
“A causa della malnutrizione, della riduzione dei redditi, della disoccupazione, della scarsità di medicine negli ospedali, dell’accesso sempre più arduo ai servizi sanitari (specie per le madri prima del parto) le morti bianche dei lattanti sono aumentate fra il 2008 e il 2010 del 43%. Il numero di bambini nati sottopeso è cresciuto del 19 %, quello dei nati morti del 20.”
Sto citando un articolo. Eccolo.
http://temi.repubblica.it/micromega-online/gli-invisibili-deuropa/