
Visto che TUTTI danno i loro consigli su come superare il blocco dello scrittore, tanto vale che mi ci metta anch’io.
Sono stata incagliata per un bel numero di anni, poi ho messo a punto la TECNICA (per libri di narrativa) che vado a illustrare.
Ordunque, la prima domanda che si deve porre lo scrittore potenziale che non riesce a scrivere è la seguente: ho veramente qualcosa da dire?
Parto subito con il decalogo per vincere il BLOCCO che colpisce (più volte nella vita) tutti quelli che scrivono e si incagliano sulla pagina bianca (o non vanno oltre la pagina trenta).
UNO. CI VUOLE UN’IDEA FORTE.
Prima di cominciare a scrivere qualsiasi cosa, bisogna essere sicuri che il vostro libro parta da una buonissima idea, riassumibile in venti parole. Esempio: “Edipo si innamora senza saperlo di sua madre Giocasta, con la quale ha due figli. Quando Giocasta lo scopre, si uccide”.
Se manca il lampo narrativo sul quale costruire una storia, allora vi mancherà la bussola da usare per orientarvi durante la costruzione della trama. Vi perderete in mille piccoli rivoli che non portano al mare.
DUE. SCRIVETE LA TRAMA DI TUTTI I CAPITOLI.
Prima di scrivere anche solo una riga del vostro libro, dovete preparare la sinossi di ogni singolo capitolo di cui si comporrà. Per ogni capitolo, dovreste scrivere dalle 7.000 alle 10.000 battute che riassumano tutti gli eventi di quel singolo capitolo. Non dovete scrivere BENE mentre fate il riassunto, va benissimo una scrittura veloce che vi aiuti poi a capire se la trama sta per davvero in piedi.
Verificate che la trama stia in piedi, e non abbiate paura di riscriverla e aggiustarla.
TRE. COSTRUITE DELLE GRIGLIE DOVE INSERIRE I PERSONAGGI.
Mentre scrivete la trama, vi accorgerete che i vostri personaggi prendono forma. Preparate allora delle griglie dove inserirli.
Sono AMICI, VICINI DI CASA, FRATELLI, COLLEGHI, PARENTI, eccetera del protagonista?
Mettete ogni singolo personaggio nella griglia di riferimento e controllate che ognuno abbia un nome e un cognome diverso dagli altri. Per esempio, se avete appena inventato un Marco, non mettetegli subito di fianco un Mauro. Il lettore farà casino e non capirà di chi state parlando.
QUATTRO. VISUALIZZATE BENE LA FACCIA DI OGNI PERSONAGGIO.
Quando “userete” i vostri personaggi, dovete “vederli”. Dovete sapere che faccia faranno e quindi come reagiranno nelle diverse situazioni. Anche qui io uso una tecnica: ogni singolo personaggio è quasi sempre ispirato a persone reali, che poi faccio muovere come voglio.
Il trucco di usare la faccia e la personalità di chi conoscete vi aiuta molto, perchè vi aiuta a prevedere come reagiranno davanti alle situazioni in cui li porrete.
Se invece un personaggio è completamente inventato, inventatevi anche la sua faccia. E ricordatevela quando scrivete.
Potete arricchire la griglia dei personaggi con le descrizioni che li riguardano. Potete anche scrivere la storia dei personaggi prima che entrassero nella vostra storia: insomma sappiate tutto di loro, per farli muovere con comodità bel vostro libro.
CINQUE. DIVIDETE IN SOTTOCAPITOLI OGNI SINGOLO CAPITOLO DELLA TRAMA.
Dopo avere scritto la sinossi di tutti i capitoli e aver preparato la griglia dei personaggi, aspettate ancora a mettervi a scrivere.
Prendete la sinossi del primo capitolo e “esplodetela” in sottocapitoli. Ovvero scrivete il riassunto di quello che succederà in tutto quel capitolo, dividendolo in blocchi temporali. Prima di tutto, dovete scegliere il giorno e l’anno in cui inizia il vostro romanzo. E poi a partire da quel giorno, riscrivete la trama più dettagliata del vostro capitolo, indicando sempre in quale giorno succede una certa cosa. Se per caso un capitolo è ambientato in una sola giornate, allora usate le ORE della giornata per dividerlo in sottocapitolo.
In realtà non faccio questa operazione per tutti i capitoli prima di mettermi a scrivere, ma la faccio prima di scrivere OGNI SINGOLO CAPITOLO.
SEI. DECIDETE QUANTE BATTUTE VOLETE SCRIVERE.
Bene, a questo punto decidete quante battute volete scrivere. 400.000 per otto capitoli? perfetto, allora ogni capitolo dovrà essere lungo 50.000 battute. E se avete diviso il primo capitolo in otto sottocapitoli, per ogni sottocapitolo dovrete scrivere 6.500 battute.
SETTE. A QUESTO PUNTO POTETE COMINCIARE A SCRIVERE.
Bene, a questo punto non avrete più la pagina bianca di fronte a voi (che vi BLOCCA), ma avrete il primo sottocapitolo del primo capitolo, e saprete come si chiamano i vostri personaggi e che faccia hanno. Dovrete semplicemente scrivere 6.500 battute per raccontare quel pezzettino della storia che avete così efficacemente riassunto in un file che terrete aperto sotto quello sul quale dovrete cominciare a scrivere.
Sfido chiunque a non scrivere 6.500 battute su un argomento già molto ben definito in precedenza.
OTTO. NON ASPETTATE L’ISPIRAZIONE, PERCHÉ NON ESISTE.
Nessuno è in grado di scrivere un intero libro sotto il benefico influsso dell’ispirazione, ovvero di uno stato estatico che lo guidi in modo automatico e divino lungo l’irto cammino della narrazione.
No, si scrive solo perchè LO SI VUOLE, nonostante il fatto che sia faticoso, noioso e niente affatto divertente.
“Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli” scriveva l’Alfieri che si faceva legare alla sedia dal servo Elia per scrivere i suoi drammi (forse anche per non correre dalla sua amata, sposata pure con un altro).
Chi aspetta l’ispirazione, non andrà da nessuna parte, credetemi.
NOVE. E QUI ARRIVA ANCHE L’INCONSCIO.
Bene, una volta che vi siete legati alla sedia e sapete esattamente che cosa dovete scrivere, allora dovete fare in modo che si metta in moto anche l’inconscio. Per usare il linguaggio psicanalitico, io credo che la scrittura sia un AGITO, ovvero un moto prodotto dal nostro inconscio che si trasforma in ATTO prima ancora che sia stato PENSATO.
Per dirla facile, la scrittura è UN’AZIONE che non deve essere pensata troppo PRIMA di essere agita (SCRITTA).
Mentre scrivo, sono SOTTO L’INFLUSSO di forze psichiche che non controllo ma che mi guidano inconsciamente verso la CREAZIONE di insiemi di parole che sono completamente nuovi, inediti anche a me, proprio perchè attingono a una parte sconosciuta della mia vita intrapsichica che si esprime secondo modalità nuove, e cioè appunto CREATIVE.
DIECI. RASSEGNATEVI A NON PIACERVI.
Nessuno scrittore degno di questo nome, rileggendo le proprie opere (o operine, come nel mio caso) dirà: “Ehi, ma chi ha scritto questo capolavoro?”.
Virgilio chiede nel suo testamento di bruciare l’Eneide, nel caso muoia prima di finirlo. E se oggi possiamo leggere l’Eneide, è solo perchè il suo mestamento non fu rispettato.
Ecco, io DETESTO VIVAMENTE quello che scrivo. Secondo me a ragione, perchè so che la mia penna veleggia su collinette dalle quali non riuscirà mai a balzare il volo verso le sublimi catene alpine della letteratura.
Ma RASSEGNARSI A ESSERE CHI SIAMO è un passo fondamentale per avventurarsi sulla pagina scritta.
Altrimenti non riusciremmo neanche a scrivere la PRIMA RIGA.