Sono prima di Grisham (su Amazon). Ebook in Italia?

Mi piacerebbe sapere quali sono gli algoritmi di Amazon – parlo delle classifiche degli ebook – ma di sicuro gli informatici di Amazon non barano.

Gli americani sono americani: puri e protestanti. Non possono mettere le corna alla moglie e poi andare a confessarsi.

La menzogna non è contemplata, negli States, e c’è un sapore di forca in tutto quello che dicono, Presidente Obama compreso.

Quindi, i siti degli americani non ti fottono mai.

Su Amazon non puoi comprare 10.000 copie del tuo libro per scalare le classifiche, perché se provi a scaricarne due, il sito ti blocca: “L’hai già fatto, darling!”.

Non ho mai avuto in mente di comprare 100.000 copie di Omicidi in pausa pranzo, ma mi è successo di cercare di scaricare gratis – per errore – un paio di classici, e sono stata avvisata: “Già scaricati, darling!”.

Bene, facendo una piccola ricerca sugli ebook “gialli” più popolari, ho scoperto che “Omicidi in pausa pranzo” è intorno al cinquantesimo posto, prima di un libro di Grisham.

Io so quante copie ho venduto, e posso garantirvi che sono meno di 100.000.

Quindi, se IO sono davanti a Grisham, vuol dire che il mercato degli ebook in italia  non è ancora maturo.

A Torino, gli editori possono stare tranquilli. Hanno ancora qualche anno di tempo, prima di scomparire come le acciaierie della Falck.

Anche se il fatto di essere 49esima, davanti a Grisham, mi fa pensare che ci sia qualcosa che non va. Col marketing online dei supergruppi editoriali.

P.S.

Tutti quelli che bazzicano Amazon, saranno incappati almeno una volta in un ebook sempiterno: “Per una cipolla di Tropea”.

Si scarica gratis da un anno (credo che l’autore abbia usato un trucchetto su iBooks, portando il prezzo a zero, così da costringere anche Amazon a scendere col prezzo fino a zero, e far lavorare gratis i suoi server).

Non ho letto il libro in questione, ma se sta ancora lì, vuol dire che nessun editore se l’è ancora accattato.

Se l’accattano, però, MOLTO VOLENTIERI, i lettori, perché è gratis.

Insomma, quanto paghi VOLENTIERI per un ebook?

9,9 euro?

Secondo me, no.

Gli ebook sono file. Come i film, come la musica.

Sono piratabili, come tutti i file.

Nessuno paga volentieri dieci euro per un file, quando lo trova su eMule.

Ergo, per stare sul mercato degli ebook, bisogna costare poco.

Ed ecco scoperto perché vengo prima di Grisham.

Costo molto meno di lui.

Il digitale è uno dei pochi mercati dove il prezzo è ancora un fattore di successo.

Prezzo che deve essere compreso fra uno o al massimo cinque euro (la butto lì).

Il prezzo che sei disposto a pagare per non fare la FATICA di andare su eMule o imparare a usare Torrent.

I diritti d’autore, cari fratelli, scenderanno a zero.

E le case editrici si sposteranno online.

I libri “di carta” – non parlo di quelli a 0,99 di Newton – diventeranno come le scatole di cioccolatini a Natale.

Un prezioso e raffinato regalo.

Di gusto un po’ retrò.

Naturalmente, c’è ancora gente disposta a spendere 50 euro per andare a vedere un concerto.

Ma un concerto non è un file.

One thought on “Sono prima di Grisham (su Amazon). Ebook in Italia?

  1. Nicola Losito ha detto:

    Non hai tenuto conto, cara amica, del fatto che in Italia 65 milioni di persone scrivono, ma a leggere sono poche migliaia. Brutti tempi per i libri di carta, ma altrettanto puo’ dirsi per gli ebook, anche se costano poco. La gente non ha tempo e voglia di leggere roba scritta, al limite va al cinema o, soprattutto, si istupidisce davanti alla tv. Nicola

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