Il condominio come la Corea del Nord

Secondo post sull’orrido tema del condominio.  Scritto in fretta per il caldo.

Ordunque: un gruppo di condomini ha proposto e votato di installare un sistema di videosorveglianza.

Le telecamere sono state montate. Nessuno di noi sa, peraltro, dove andranno a finire le immagini registrate.

Ma le telecamere in questione sono SOLO due.

Che puntano verso il portone.

E’ quindi partito un treno di email da parte dei vari condomini per indicare nuovi punti in cui posizionare ALTRE telecamere.

Il condomino del secondo piano ne ha proposte ALTRE DUE che inquadrino in permanenza il MIO e il SUO balcone, per impedire possibili tentativi di espugnamento dall’alto.

Questo significherebbe vivere – sul mio balconcino dove ogni tanto mangio una mozzarella – sotto l’occhio vigile di una telecamera che NON voglio, ma che forse dovrò pagare (la maggioranza vince…).

Poi un’altra condomina ha proposto di mettere una QUINTA telecamera che inquadri il suo ingressino indipendente (ha un miniterrazzo a piano terra).

Infine – ultimo colpo di scena assolutamente DADAISTA – la condomina del piano terra, il cui loftettino affaccia su un minuscolo cavedio insieme ai nostri cessi, ha proposto di mettere la SESTA telecamera che inquadri il cavedio, per proteggerci da un’incursione di Tartarughe Ninja nel caso in cui si calino dal tetto con il losco intento di penetrare nei nostri appartamenti.

IO LO SO  che tutti voteranno a favore dell’impianto di sorveglianza da gulag Nord Coreano e SO BENE  che dovrò pagare la mia salatissima quota per  spiare ME STESSA.

Comincio a pensare che i PUNKABESTIA non abbiano tutti i torti. Stanno da soli coi cani, accampati Dio sa dove in qualche tenda o sotto i ponti.

Liberi dal condominio.

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