Riassumo brevemente per chi non avesse letto i post precedenti.
Nel mio condominio si aggira un OTTONIFICATORE (con un discreto seguito) che trasforma in OTTONE tutto quello che tocca.
Dalla buca della posta, ai campanelli fino alle soglie dell’ascensore e, prossimamente, anche il portone.
Bene, costui è stato anche il maggior propugnatore dell’installazione di un impiantino di telecamere che vorrebbe estendere anche ai nostri due terrazzini (costringendomi a vivere sotto la minaccia che ogni mio gesto sul balcone venga filmato, come in un gulag della Corea del Nord).
Da qui la richiesta della condomina del piano terra di mettere sotto sorveglianza anche il cavedio, nel caso in cui Steven Soderbergh voglia girare Ocean’s Fourteen nel nostro condominio e non chieda il permesso per fare le riprese nell’inespugnabile cavedio, teatro di una delle sue sceniche e impossibili rapine.
Pensavo che qualcuno le avrebbe detto: “No, il cavedio no!”, ma invece l’OTTONIFICATORE ha subito mandato un’email: “Ottima idea! Mettiamo anche il cavedio sotto sorveglianza!”.
Non ho detto nulla. Volevo rispondere con due righe per prenderlo in giro: “Sono favorevole, ma solo se la telecamera è in ottone”.
Poi ho capito che l’avrei offeso e mi avrebbe perseguitato con le email e gli sms (una sua specialità).
Non so neanche se scrivergli che mettere le telecamere nel cavedio non serve a nulla, se non lo si comunica al possibile ladro. E’ un sistema di sorveglianza legato a un NECESSARIO PIANO DI COMUNICAZIONE.
Il ladro, a questo punto, può mettersi una mascherina nera come Diabolik e fare quello che gli pare. Le telecamere riprendono e basta, non sono collegate a una centrale antirapina: non servono quindi assolutamente a NULLA.
Ma siccome siamo italiani, finirà che ne metteremo una mezza dozzina e non scriveremo neanche l’avviso: “Cavedio: no trespassing!”.
Ma l’OTTONIFICATORE non molla la presa.
La prossima battaglia è quella per l’omologazione dello zerbino. Non sopporta, in particolare, che il mio sia diverso dal suo.
Ha già annunciato che TUTTI dovremo avere lo stesso zerbino, scelto da lui, appena avremo ridipinto le scale (porte nere e pareti color corda, come ha già annunciato).
E mentre l’ottonificazione avanza, una famiglia di ratti, attratta dalla bellezza delle finiture del nostro condominio, si trasferirà nelle cantine, dove nessuno pulisce e tutti buttano alla rinfusa le cose di cui vogliono disfarsi, senza usare le riciclerie.
Davanti liceo, dietro il museo.
Davanti l’ottone, dietro il cafone.