So perfettamente che non dovrei farlo, ma pubblico lo stesso una delle email che mandano i condomini.
Questa l’ho ricevuta ‘sta mattina. Un capolavoro.
Ma per capire tutte le allusioni nascoste – da parte di chi l’ha scritta – devo fare una premessa.
L’autrice della missiva – una donna – ha un cane che non porta MAI ai giardini, ma lascia pascolare nella nostra viuzza, davanti al suo cortile (abita al piano terra).
La signora in questione raccoglie poi le cacche del cane, ma non lava mai la strada davanti a casa NOSTRA, col risultato che d’estate ci sono delle mosche grandi come fenicotteri che svolazzano allegre sulle pipì del SUO cane.
Ordunque, costei MI PERSEGUITA perché ho due oleandri e un paio di ortensie sul terrazzo che perdono i fiori – cadendo sulla strada – e perché AVEVO un impianto di irrigazione, col TIMER, che poi si è rotto.
Mi è quindi capitato qualche volta di innaffiare – PER SBAGLIO – con più abbondanza gli oleandri, con il risultato che scendeva un po’ d’acqua sulla strada.
Lei allora usciva e cominciava a urlare: “BASTA! E’ UNO SCANDALO! CHE VERGOGNA TUTTA QUEST’ACQUA!”.
Dopo un paio di scenate del genere, ho cominciato a innaffiare tardissimo le piante.
Quando mi sembrava che la persecutrice fosse andata a letto, uscivo furtivamente sul terrazzo e aprivo MANUALMENTE il rubinetto dell’irrigatore (visto che nel frattempo si era rotto il timer).
Facevo piano, pianissimo, con una torcia in mano per controllare che l’acqua non straboccasse dai sottovasi.
Ma sono riuscita lo stesso a farmi beccare un altro paio di volte mentre cadeva un po’ d’acqua per strada – la stronza aveva sentito il rumore – col risultato di sentirla urlare di nuovo: “BASTA CON L’ACQUA! VIENI FUORI SE HAIL CORAGGIO!”. (Io col cavolo che uscivo!)
Ho quindi ulteriormente posticipato l’innaffiatura delle piante, perché, appena aprivo il rubinetto, mi veniva un attacco di tachicardia, come il cane di Pavlov.
Finalmente ce l’ho fatta: la scotennata non mi ha più colto sul fatto, anche se manca poco che metta la sveglia alle tre di notte per innaffiare gli oleandri.
Cos’ha fatto allora la vicina, visto che non aveva più nulla di cui lamentarsi?
E’andata in giro a raccontare agli altri condomini che avevo impostato il TIMER (che non ho più) alle sei del mattino, quando lei porta fuori il cane a pisciare, e così la bagnavo tutti i santi giorni.
Chi me l’ha riferito, sosteneva di avere visto anche lui l’acqua che scendeva alle sei del mattino dal mio balcone!
Un fenomeno di allucinazioni collettive, come la Madonna che lacrima sangue.
Adesso basta, però.
Leggete l’email della vicina.
Con una premessa.
I “residui floreali” sono i miei.
L’impianto di irrigazione (che non ho più) è il mio.
Mi ero lamentata IO della zozzeria della cantina (dovuta principalmente ai condomini), ma non avevo mai sostenuto che il ragazzo delle pulizie la usasse come cesso…
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“Quante mail, quanta pignoleria per ogni dettaglio riguardante il decoro del palazzo interno, ascensore e adesso CANTINA.
Mi chiedo come mai non vi siate mai accorti uscendo dal portone della sporcizia lasciata in strada dai Vostri residui floreali????
Adesso che non potrete più far finta di non vederli, vi chiedo cortesemente di volerli rimuovere regolarmente.
Chiedo cortesemente di voler regolare i vostri impianti d’irrigazione, in modo di non avere la strada inondata (come accade spesso) e di non rischiare una doccia.
Per quanto riguarda cambiare l’impresa di pulizia come già ribadito in assemblea dico di NO e dirò sempre di NO.
A difesa di XX (ndr: il ragazzo che fa le pulizie), siete sicuri che sia LUI a fare pipì in cantina?
Non potrebbe essere stato uno degli operai che hanno montato l’ascensore?
Per chi non lo sapesse, XX ha un bagno a sua disposizione al n° 6.
E, come dice lui: “NON ESSENDO UN ANIMALE, utilizzo il bagno!
Credo che stiamo veramente rasentando il ridicolo.”