Lo sanno tutti quelli che leggono le “critiche” letterarie sui blog: il 50% sono false.
Cioè pubblicate dalle amiche, le sorelle, le cugine e le zie della scrittrice/scrittore in questione.
Trascrivo queste perché divertenti – non dirò come si chiama il libro – e perché anch’io sono stufa del condominio.
L’autrice deve avere novant’anni, così come le cugine (prime) che la recensiscono.
“Una bella storia, adatta ai giovani, ma anche agli adulti che tratta il tema della perdita, del dolore e del senso di colpa.
I personaggi sono vivi, reali e ben caratterizzati, specie XX, la sorella di XY, “deus ex machina del romanzo”.
A tratti si sorride, a momenti ci si commuove, ma alla fine si è certi di aver letto un bel libro!”
“Ho trovato bello il modo di vedere il mondo giovanile con occhi “giovanili”, a cominciare dai dialoghi, mai forzati e molto naturali, che alleggeriscono la narrazione rendendola oltremodo piacevole.”
“Lo stile è pulito, elegante, discreto, tipico dell’autrice.”
Autrice e recensori sono già probabilmente morti di vecchiaia mentre pubblico queste righe.