Oggi è una di quelle giornate nerissime in cui penso che il destino di Tommaso sia quello di finire a fare il barbone, col cane che gli fa compagnia.
Siamo appena tornati da una partita della squadra di rugby dove l’ho infilato nella speranza che gli spunti un po’ di calda aggressività, ma lui non ha giocato perché si era slogato il polso a scuola, dopo aver preso una pallonata.
Sulla strada del ritorno zoppicava vistosamente, mettendo giù un piede tutto storto, e sosteneva che gli facesse malissimo una gamba.
Allora ho ricominciato con la storia: “Da grande farai il punkabbestia se non ti metti a studiare, se non prendi le cose più seriamente, se non ti fai venire un po’ di voglia di vivere”.
Questi figli nostri mi sembrano tutti un po’ smonati, smidollati, abituati ad avere tutto quello che chiedono: basta uno schiocco delle dita.
Non so se la mia paura aiuterà Tommaso a capire che fuori fa freddo e i tempi sono bui.
Forse sì, forse no.
Ma non posso far finta di niente.
Questi poveri ragazzi stanno correndo verso il peggiore dei futuri che un genitore si potrebbe augurare.
E non sono neanche pronti a sopportare quello che li aspetta.
Mah, serata triste, non mi viene manco una mezza battuta.
Forza e coraggio!!!
Stai facendo il possibile. Non saprei che altro dirti a parte il fatto che in caso di necessità tirerà fuori di palle.