Mailing list ti odio

Ho già largamente pontificato sul fatto che considero il web uno degli elementi fondamentali sui quali si basano la moderne democrazie.

Sì, so benissimo che i gestori delle connessioni sono capitalisti (brutti e cattivi) e aiutano i governi a spiare tutto quello che facciamo e diciamo sul web.

Ma stiamo comunque meglio noi (spiati) che non i coreani del Nord, dove per avere una connessione a Internet devi essere come minimo un generale.

Ammettiamolo, però: noi occidentali, connessi e dotati di smartphone, stiamo cominciando a esagerare.

Non mi riferisco ai social network, ai quali sei libero di partecipare COME e QUANDO di pare (se chiudi Facebook, nessuno ti verrà a disturbare con i suoi post).

Sto parlando delle mailing list, quelle che oggi crescono spontaneamente attorno a ogni attività in cui siamo coinvolti.

Il mio indirizzo email è stato infatti preso d’assalto da tutte le scuole dov’è finito Tommaso, e da quasi tutti i gruppi sportivi ai quali ha partecipato.

Ho ricevuto per anni decide di email al giorno dal Comitato Genitori della sua scuola elementare e poi ho supplicato la responsabile della lista di depennare la mia email dall’elenco.

Sono invece tuttora coinvolta in una furiosa mailing list di condominio, dove uno squilibrato dotato di iPhone manda una mezza dozzina di email al giorno, tutte sgrammaticate e con milioni di punti esclamativi, perché non gli piacciono i colori con cui stiamo ridipingendo le ringhiere.

Qualche email l’ho mandata anch’io, per carità.

Scagli la prima pietra chi non hai mai peccato.

Sono però sempre stata attenta a scrivere email civili, non offensive, e soprattutto cerco di non mandarne dieci al giorno.

Esiste invece un tipo psicologico abbastanza facile da individuare – ormai lo riconosco subito – che si butta sulla mailing list per sfogare tutta la sua repressissima aggressività.

E’ quello che alla terza email ha già insultato qualcuno e definito RIDICOLA  la proposta fatta da qualcun altro, ed è lì pronto a menare le mani.

In genere, è anche lo stesso che scrive di non poterne più di tutte le email che riceve, generate quasi sempre da una sua provocazione.

Nei Forum degli smanettoni questi fenomeni sono già conosciuti da tempo.

Il personaggio che interviene spesso e in modo litigioso viene definito Flamer.

In genere il Moderatore lo sbatte fuori.

Ma nella mailing list di condominio non c’è il moderatore, come non c’è nelle mailing che nascono spontaneamente intorno a qualche attività scolastica e sportiva.

Non so quali consigli dare per difendersi dai Flamer.

In genere ce ne sono uno o due per ogni mailing list.

Quando posso, lascio la mailing list.

Mi è capitato anche di lasciare PER DAVVERO (nella realtà)  qualche gruppo dove c’erano dei Flamer particolarmente fastidiosi.

E sogno spesso di cambiare casa per non incontrare il mio vicino che manda dieci email al giorno sul colore delle ringhiere.

Poi penso che abitare in Corea del Nord o in Siria – senza Internet e sotto le bombe – sarebbe peggio che non ricevere le email dal condomino rompicoglioni.

E allora mi rassegno. E mi consolo.

2 thoughts on “Mailing list ti odio

  1. Nicola Losito ha detto:

    Per fortuna non sono inserito nella mailing list del mio litigiosissimo condominio, però sono ossessionato dalle Catene di Sant’Antonio dove sulla mia testa finirebbero maledizioni varie se le interrompo. In genere, faccio gli scongiuri e le interrompo. 😀
    Nicola

  2. Viola Veloce ha detto:

    Ciao Nicola, il web purtroppo rende anonimi. Anche se siete vicini di casa. E tira fuori la bestia che è in te. Una volta queste dinamiche litigiose erano solo nella realtà. Oggi proseguono per settimane sostenute dagli smartphone. Dura la vita moderna e connessa.

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