Fenomenologia del mini-nerd

Nerd è una parola che adesso suona quasi cool perché i nerd hanno fatto i soldi (vedi il padrone di facebook).

Una volta suonava come: “sfigato che sta sempre davanti al computer”.

Sfigato con i brufoli, che non piace alle ragazze, e che quando sta con gli amici (quelli REALI, in carne e ossa), non sa cosa dire.

Bene, penso di essere la madre di un mini-nerd.

Il questo momento, Tommaso è infatti felicemente assiso davanti al PC insieme ad altri due ragazzotti – a casa loro – che giocano tutti insieme a Dark Orbit (un gioco sfigatissimo con le astronavi).

Sono connessi via Skype e commentano le mosse delle loro astronavi.

Il loro tono di voce è finalmente allegro e vitale.

Sono FELICI. Sono mini-nerd FELICI.

Ma come sono nella vita i tre mini-nerd?

Allora, Tommaso e un altro sono dislessici.

Parlano poco, non hanno voglia di studiare, prendono dei voti bruttini e sono socialmente poco attivi.

Il terzo nerd è il primo della classe, che va bene a scuola, prende dei bei voti, ma è anche lui socialmente disastroso.

Quando interviene sulle chat della loro classe (hanno un gruppo su What’s Up) l’unica cosa che scrive è: “Ciao”.

Punto.

Lo può scrivere anche più volte al giorno, ma le sue abilità sociali non vanno molto oltre il saluto.

Adesso, invece, sento la voce squillante del nerd-primo della classe che commenta tutto eccitato l’abbattimento dell’astronave nemica.

Arrivo velocemente alle conclusioni: non diventi un mini-nerd se hai delle competenze sociali decenti.

Ma non tutti i nerd sono bravi a scuola o destinati al successo.

Qualcuno di loro rimarrà semplicemente uno sfigato che fa fatica a stare con gli altri (e sa usare molto bene il PC).

Cosa sarà da grande mio figlio lo sa solo Iddio.

Probabilmente guadagnerà 400 euro al mese con un contratto a progetto in un’azienda che ha bisogno di un manutengolo per i PC.

Forse, in un altro paese, anche i mini-nerd potrebbero aspirare a qualcosa di più.

Qui, nel paese dei limoni, ho paura che siano fottuti.

(Serata pessimista, ogni tanto mi capita.)

11 thoughts on “Fenomenologia del mini-nerd

  1. paola ha detto:

    Io lavoro in una azienda composta dal 75% di nerd felici o semi-felici perché fanno un lavoro che gli piace. A 40 anni parlano di videogiochi, pc, ecc . Ma non li vedo disadattati o messo peggio del restante 20% apparentemente felicemente sposato, che aspetta la trasferta per fare le corna alla moglie, si fa di porno, o in alternativa lecca il culo al capo per far carriera. Il 5% che mancaa è fatto di gente che lavora per forza e ha interessi fuori dal lavoro.

  2. Nicola Losito ha detto:

    Sarà colpa del tempaccio di questi giorni, ma anch’io sono dentro una settimana stra-pessimista. Leggere il tuo post non ha migliorato molto il mio umore. Mi ha portato a ripensare a cos’ero io da bambino. Fortuna che non c’erano i computer, altrimenti avrei rischiato di diventare un mini-nerd. Mi sono salvato? Mah, non saprei dirti. Purtroppo sono diventato nerd adesso che sono pensionato… 😀
    Nicola

  3. rossodipersia ha detto:

    Mio nipote è dichiaratamente un mini-nerd: felpe informi, jeans tristi e un po’ ammosciati, occhiali da vista neri quadrati enormi e pesanti. Ma gioca a pallone (unica attività da esterno) e per il resto del tempo guarda il computer… anche da spento, ne sono quasi convinta. 🙂

  4. Loredana ha detto:

    Ecco, allora io ho un nerd che non è mini, perchè a 18 anni x 190 cm non posso definirlo mini. Il gioco è diverso, si chiama S4 League e ha la chat e tutti gli amnnicoli correlati, in + essendo mio figlio + grande si è pure fatto furbo, oh già, in nerd furbo, ha capito che se risparmia sulla paghetta e porta la ragazza a mangiare al Mac Donald anzichè in pizzeria, gli restano i soldi per comperare i vestitini e le armi x il suo avatar nel gioco, così ho scoperto in fondo al cassetto la bellezza di 10 ricevute di pagamento del tabaccaio per un totale di 170 euro. Ah, che mammadinerd felice che sono, che con quei soldi si comperava la felpa + figa che c’è ed invece ha un bellissimo vestito da cappellaio matto sul suo pc.
    Che dire? Aprire la bocca a questa età è come parlare col vicino del palzzo di fronte con le serrande abbassate, ma tu, forse tu sei ancora in tempo a togliere la felicità al tuo mini, perchè proprio ieri sera, in uno sparzzo di rara presenza mi hadetto che lui nella sua vita virtuale è molto felice mentre quella vera gli fa particolarmente schifo.

    Finirei di raccontare qui, ma vorrei aggiungere una postilla, Io credo che la maggior parte dei ragazzi siano così, non prorpio esattamente uguali, ma simili e forse lo saremmo stati anche noi se non avessimo avuto i cartoni animati ad orari fissi e limitati, se avessimo avuto tutto lo scibile umano a portata di un clik e se avessimo potuto scegliere tra una distrazione piuttosto che l’altra anzichè la menopeggio tra aiutare mamma in casa e ascoltare “Oggi in Parlamento” alla radio.

  5. Zio Gio ha detto:

    Secondo me fai bene a fargli fare sport, anche a costo di slogarsi tutte e due le mani. Per migliorare le sue competenze sociali potrebbero essere utili delle colonie o delle vacanze studio, per me sono state provvidenziali. Anche se io sono sempre più convinto che il miglior modo (e anche quello più triste) per socializzare siano caffè e sigarette.

  6. Viola Veloce ha detto:

    In realtà, non è così orribile essere un nerd, se riesci ad evitare di diventare uno sfigato TOTALE.
    Il rischio è di finire sopra i 100 chili, e nel negozio preferito di Tommaso – Open Games, o qualcosa del genere – il peso medio è molto sopra la media.
    Mi immagino i ragazzi davanti al PC con la pizza e la Coca Cola che non riescono a staccare.
    Quindi la soluzione è il nerd sportivo. Io punto sullo sport abbinato a Torrent.

    Per quanto riguarda i colleghi di Paola – non nerd – ma appassionati di porno, consiglierei di fargli passare un paio di settimane nel nostro campo naturista.
    Credo che sarebbe l’equivalente di una comunità di recupero.
    La tetta vera è così meno poetica di quella rifatta della pornostar.
    E la tetta vera in dose massicce guarisce da ogni ridicola voglietta.
    Li aspettiamo.

  7. Viola Veloce ha detto:

    E poi l’unica paura che ho veramente è che non trovino uno straccio di lavoro.
    Ho letto un articolo sul porto di Rotterdam dove hanno aperto uno spazio enorme dedicato alle imprese che vogliono sperimentare nuovi prototipi e formare operai specializzati. Ecco, in Olanda un nerd può fare due pasti al giorno. Qui, con le leggi liberticide e lavoricide varate dagli ultimi governi di destra-centro-sinistra, un ragazzo che non è più che bravo o laureato nella cosa giusta, piglia 400 euro al mese. Se gli va bene.
    Ho paura che i nostri figli – normali rispetto alla nerd-media – saranno poveri, sottopagati, e infelici. E quindi sempre più virtuali, come il figlio di Loredana. Che scrive cose molte belle. Anzi bellissime.

  8. se imparano valori e affinano le competenze allora anche un gioco possa andare bene .. l’ideale sarebbe abbinarlo ad uno sport un po di teatro e molto conservatorio oltre ben inteso il diploma e magari lalaurea meglio se accompagnata da master post.. ..
    pero’ .. se di tutte queste ne fanno anche una e’ gia una bella cosa ..
    pittusto del bar o di posti non stimolanti
    vredo che anche solo un giopco possa andare bene..
    quarantenne giocante dark orbitoso XD

  9. nein i am zio Lupus
    ex addestratore di ragazzini terribili 😀
    non gioco da mesi ma ho pur sempre moltissima voglia di tornare a giocare
    ho conosciuto molti mini nerd ma anche medium e maxi ti posso assicurare che a volte forma i caratteri e da dei valori anche dark ,
    i giovani al giorno d’oggi vivono in un mondo caotico e deconcentrante , non possono piu socializzare come sarebbe nella loro natura doverlo fare..
    il gioco contribuisce a dargli una tribu; un determinato tipo di stabilita’ … le persone nel quotidiano spesso cambiano citta’ o i loro amici lo fanno prima o poi; a noi mortali questo succede nel mondo reale..
    in quello virtuale no .. e’ molto piu stabile se cosi lo possiamo definire proprio come quello paesano di mille annni fa .. cosa che il nostro mondo attuale non e’ piu .. cambiano i posti ci si trasferisce o si trasferiscono i nostri conoscenti .. su dark ,spesso, questo sembra non essere cosi ..
    ha delle valenze posi tive anche un gioco cosi come ne ha anche alcune o molte di negative.. credo resti a voi genitori valutare e consigliare..
    alcuni clan sono positivi altri negativi ..
    guarda con chi razzola tuo figlio e capirai che persona e’ 😀 spesso possono piacevolmente stupirci anche se sono mini sicuramente se trovano fiducia in se stessi e autostima non credo sia un male .. quindi un paio d’ore al giorno credo che gli e le si possa concedere..
    ( mi scuso per gli errori ma non mi lasciava correggere 😦 ]

    • Viola Veloce ha detto:

      Grazie! Che cose intelligenti che scrivi e se non ti dispiace le citerò nel prossimo post.
      Sono arrivata alla conclusione che non mi posso ribellare alla Rete come rete MODERNA di relazioni sociali.
      Anche tra ragazzi. E i mini-nerd sono spesso ragazzini simpatici, attaccati come un polipo al pc.
      L’unico problema è come staccare il polpo dalle rocce.
      A tutto il resto mi sono rassegnata, anzi, sto cominciando ad apprezzarlo!
      Ti cito, adesso ti cito!

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: