Flaiano e la merda

Ennio Flaiano ha scritto pensieri profondissimi sulla merda.

Cito quelli più famosi.

Se ammetterai che la merda in fondo non è cattiva, dovrai mangiarne due volte al giorno“.

E poi: 

A: “Sinceramente, le piace la merda?”

B: “Ogni tanto, per cambiare”.

A: “Errore. Bisogna mangiarla sempre. Ogni tanto, disgusta”.

C: “Venite, la merda è in tavola”.

Di fronte a Flaiano ci possiamo solo inchinare, ma anche lui avrebbe apprezzato la serena banalità di una frase come: “L’attualità del messaggio di Flaiano sulla merda”.

Ma cosa voleva dirci l’autore con quelle belle e semplici frasi?

Provo a interpretarlo.

Intanto, se mangi la merda sei un leccaculo.

Domanda: si può essere leccaculi per un giorno solo e il giorno dopo no?

No, il leccaculo è sempre un leccaculo.

La merda la mangia tutti i giorni, perché se ti abitui al sapore, non ti disgusta neanche più.

Bene, ogni giorno ci vengono servite tonnellate di merda.

Il profumo della merda si sente subito.

Esala da tutti quelli che ti chiedono incondizionata ammirazione o obbedienza (se c’è di mezzo una qualche gerarchia) e se ne sbattono del fatto che tu li stimi o meno.

A costoro non interessa quello che pensi e non gli interessa la tua stima.

Vogliono solo vederti prostrato a leccargli il culo, perché è dalla semplice UMILIAZIONE dell’altro che traggono giovamento.

Un giovamento momentaneo e poco duraturo, perché non c’è nulla come la stima di un altro – VERA E PROFONDA – che ti cura e ti rassicura.

Una leccata di culo ti fa sentire un po’ di calduccio per un secondo – all’altezza del buco del culo – poi ti torna la rabbia e l’incazzatura.

Guardate bene quelli a cui piace farselo leccare: vi sembrano contenti?

Profondamente soddisfatti? In pace con la vita?

Avete mai sentito espressioni: “Felice come Nerone” o “Soddisfatto come Caligola“?

Tranquilli, anche i “leccati di culo” dormono male.

E alla fine, possono anche fare delle gran brutte fini.

Dorme meglio, credetemi, chi ha l’alito fresco.

9 thoughts on “Flaiano e la merda

  1. Francesca ha detto:

    Dalle blatte alla merda, il passo non è nemmeno tanto breve. Scrivevo delle blatte e di come in definitiva la bassa manovalanza del paese sia composta da scarafaggi che affollano un ambiente, poco importa il posto, sia esso la mensa dei marinai o i bassifondi delle città italiane. In questo paese si fa della merda la portata principale, la si legge, la si beve, la si vive in vacanze discutibili. Qui per davvero ti vogliono convincere che la merda sia buona e che se vuoi avere l’alito fresco probabilmente hai qualcosa che non va. Sai cosa? voglio avere l’alito fresco. E infatti, io della vita non ho capito niente. Flaiano ha ragione, è un fine chiarificatore del polso di questo paese. E della china intrapresa da non so quanto tempo. In un paese dove ci si rivolta per mantenere il campionato di calcio, le priorità si sono rovesciate e nemmeno ora in un momento di massima umiliazione e genuflessione nei confronti di praticamente… tutto… dove vogliamo andare? Si, sono certa anche io che questi dormano male. Magari qualche vantaggio ce l’hanno, ma il loro prezzo lo pagano. C’è sempre qualcuno che li tiene per il collo, pronto a somministrare ogni giorno sempre più merda. Credo che persino questi professionisti potrebbero stancarsi del fiero pasto.

    • Viola Veloce ha detto:

      Una mia collega sosteneva che non fosse casuale che gli uomini potenti si circondino di puttane. Essendolo loro in primis – delle puttane – sarebbero imbarazzati a frequentare delle signore normali. Nei paesi senza una storia della democrazia vera e un corpo di leggi a difesa del cittadino, chi arriva al potere si deve genuflettere a qualcuno di più importante e potente di lui. Te le ricordi le parole del figlio di Vito Ciancimino?

      • Francesca ha detto:

        Questo paese è marcio e il marciume è diventata la normalità, la prassi. Concordo con la tua collega, aggiungendo che essere sempre pronti a vendere corpo o preferenza significa conoscere fino a che punto certe persone siano disposte a dare. Forse questi signori pensano che ogni persona abbia un prezzo. Forse questi signori pensano che la dignità non esista e forse hanno ragione. Si perché quella che loro chiamano dignità non avrebbe bisogno di esistere in un mondo di rispetto reciproco. Siccome c’è chi vuole avere le mani libere, il miglior modo per legarle agli altri è creare questa morale spicciola e onnipresente per creare una sequela di rapporti clientelari. Voto di scambio. Vendita del corpo. C’è poca differenza, in fondo. Ciancimino, un pesce piccolo. Che squallore.

  2. Viola Veloce ha detto:

    Sai cosa penso? Che gli unici che non hanno VERAMENTE un prezzo sono i santi e i martiri. Tutti noi siamo assolutamente sul mercato. Il problema è che chez nous per godere di livelli minimi di rispetto devi diventare un martire. Altrimenti stai zitto, porti a casa lo stipendio, usi un nick sulla rete. Just like me.

    • Francesca ha detto:

      Non mi attirano, né martiri né santi. Come si evince dalla scelta di Tersite, non mi attirano nemmeno gli eroi. Anche io, non mi farà chissà che onore, ma scelgo la tua stessa strada.

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