Il padrone di Facebook sta cercando di comprare tutto quello che sta nascendo nel mondo social, perché è terrorizzato dalla concorrenza.
Zuckenberg sembra particolarmente interessato a una fascia d’età che non è quella che frequenta questo blog, ovvero gli adolescenti.
Che amano emozioni più forti di quelle offerte da un social network come Facebook, che ormai è diventato politically correct.
Le persone – su Facebook – usano quasi sempre i loro veri nomi, e spesso anche le loro vere foto per le immagini da inserire nel profilo, e ci tengono a non infilarsi in scazzottate on line che potrebbero rovinare la loro buona reputazione.
Ogni tanto capita che qualcuno scriva qualcosa di sgradevole in risposta a un commento, ma non sono mai stata veramente insultata su Facebook, anche se so che a qualcuno è capitato.
La mia impressione è che Facebook si sia lentamente avviato sulla strada della pacatezza, proprio perché i profili sono collegati a persone reali, con un nome e un cognome.
Insomma, la correttezza che tutti professiamo su Facebook è dovuta al fatto che non è un social ANONIMO, come invece nel caso dei social di ULTIMA GENERAZIONE, quelli destinati agli adolescenti.
Il più famoso è il lituano Ask.fm, accusato di essere all’origine del suicidio di ragazzini dalla psiche indebolita dagli insulti che arrivano sulla loro bacheca da parte di utenti anonimi, che non hanno alcuna intenzione di rivelare la loro identità.
Non voglio entrare nei meccanismi tecnici che regolano i nuovi social anonimi – ne è appena nato uno negli States che si chiama Secret – che sono però tutti accomunati dal fatto che i commenti non sono firmati con il nome che hai nella vita, ma con un nick che copre la tua identità.
E quando non devi dire chi sei, ti parte la mano. Diventi zozzo, kattivo, aggressivo, fastidioso, stalkante, brutale.
E se sei uno stronzo, ti diverti a perseguitare qualche bella ragazzina che non ha il coraggio di fare l’unica cosa sensata: cancellare il proprio profilo e sparire.
Credo che le relazioni aggressive diano dipendenza, e credo che i ragazzi di oggi siano molto più aggressivi di quanto non lo fossimo noi alla loro età.
Sembra che le relazioni tra adolescenti siano uscite dai binari etici – Dio, come scrivo da vecchia! – ai quali eravamo stati abituati.
Oggi l’insulto va di moda, anzi è una cosa molto figa.
Non ho voglia di fare del voyeurismo su Ask.fm, spingendomi al punto di iscrivermi a un social per ragazzini, ma ho visto un po’ dei video di Ask.fm (postati anche su Youtube), in cui delle teen-ager truccate e smaltate vomitano parolacce come le indemoniate di padre Amorth (vero esorcista che opera a Roma). Di questi video girano già le parodie, ma vi assicuro che non fanno ridere.
Non fanno ridere me, ma fanno ridere mio figlio Tommaso che ieri sera li ha guardati insieme a me. Li trovava divertentissimi!
Naturalmente gli ho fatto una capa tanta sul fatto che non devi iscriversi a Ask.fm (dove c’è già metà della sua classe delle scuole medie), ma ho capito che noi Facebookkari siamo fatti di una solida pasta antica, condita da buone maniere, proprio perché non siano anonimi.
Anzi, siamo diventate le “signorine” del web. LOL!
Capisco quindi la campagna di acquisti di Mister Zuckenberg. Che ormai sta invecchiando anche lui e corre il rischio di trovarsi scoperto sul fronte pre-adolescente selvaggio e suicidario, che sarà l’utente del futuro (se sopravvive all’adolescenza e impara a fare qualcos’altro che non sia masturbare uno smartphone).
P.S.
Gli insulti che noi selfwriter – e non solo – riceviamo periodicamente su Amazon e sulle altre piattaforme di epublishing nascono proprio dall’anonimato degli utenti che possono postare quello che vogliono, protetti dai nick.
Ma Amazon non è Ask.fm. E’ una piattaforma di vendita, e quindi sarebbe il caso di proteggere gli utenti che vendono un prodotto – chi scrive vende se stesso – dalla concorrenza sleale di chi parla male del loro prodotto.
Mr Bezos non fa i soldi con i ragazzini che urlano ma con le aziende e le persone che vendono qualcosa.
Motivo di più per proteggerle dagli attacchi anonimi.
Sottoscrivo tutto, compreso il PS. Su Amazon girano commenti diffamanti, la cui falsità è facilmente dimostrabile e che come tale rappresentano reato di cui la stessa piattaforma è legalmente responsabile. Ma su Amazon se ne fregano, sono troppo impegnati a cancellare le recensioni di parenti e conviventi, che comprano regolarmente i libri, mentre lasciano quelle di utenti anonimi che non hanno fatto l’acquisto e scrivono 20 recensioni a una stella nello stesso giorno, talvolta usando anche un linguaggio volgare che non sarebbe permesso dai TOS di Amazon.
Ieri ho postato sul mio profilo un’articolo su una probabile condanna a un utente di trio advisor. Dagli un occhio. Le persone stanno cominciando a incazzarsi. L’insulto gratuito a mezzo web deve finire. Non vorrei andare in tribunale, ma fare qualcosa di visibile. Non so ancora cosa.
Su Amazon sapete ciò che penso.Ho una posizione totalmente diversa dalla vostra e spero che la gente non sia del tutto sprovveduta.
Per quanto riguarda FB come luogo da educande, forse non conoscete certe pagine del tipo il falso “Contro la violenza alle donne” oppure Toc toc..chi è? ect ect
Da vomitare.