L’avevo scritto in tempi non sospetti.
A Balotelli avrebbero dato la colpa di aver perso la prima partita PERSA DALL’ITALIA dei mondiali.
E così è stato.
E lui, su Instagram, ha spiegato perché.
Ha parlato di “noi negri“. Il capro espiatorio viene sempre scelto tra quelli fuori dal branco. Come spiega Girard, autore de “Il capro espiatorio”.
E poi ha parlato di Ius soli.
Ha detto che ha “voluto fortemente” essere italiano, perché ha dovuto aspettare fino a 18 anni per diventare italiano (esercitando l’opzione tra le due cittadinanze, italiane e ganese).
Lo Ius sanguini che vige da noi prevede infatti che chi nasce in Italia da genitori stranieri non sia italiano.
Ecco il suo post su Instagram.
“Sono Mario Balotelli ho 23 anni e non ho scelto di essere italiano.
L’ho voluto fortemente perché sono nato in ITALIA e ho sempre vissuto in ITALIA.
Ci tenevo fortemente a questo mondiale e sono triste arrabbiato deluso con me stesso.
Si magari potevo fare gol con la costa rica avete ragione ma poi? Poi qual’è il problema?
Forse quello che vorreste dire tutti è questo?
La colpa non la faccio scaricare a me solo questa volta perché Mario Balotelli ha dato tutto per la nazionale e non ha sbagliato niente.( a livello caratteriale) quindi cercate un’altra scusa perché Mario Balotelli ha la coscienza a posto ed è pronto ad andare avanti più forte di prima e con la testa alta.
Fiero di aver dato tutto per il Suo paese.
O forse, come dite voi, non sono Italiano.
Gli africani non scaricherebbero mai un loro ” fratello”. MAI.
In questo noi negri, come ci chiamate voi, siamo anni luce avanti.
VERGOGNA non è chi può sbagliare un gol o correre di meno o di più.
VERGOGNOSE SONO QUESTE COSE.
Italiani veri! Vero?”
Ho già scritto che ne penso di tutta questa vicenda nel post precedente.
Vorrei solo aggiungere due cose.
La prima.
Balotelli si espone troppo sui social network. Il suo post ha generato centinaia di risposte piene di insulti.
E l’onda dell’insulto sul web non si ferma, se non evitando appunto l’esposizione.
Ormai sono in tanti a dover lasciare il web – Twitter, principalmente – se vogliono dormire tranquilli, senza controllare il cellulare ogni cinque minuti e non farsi venire il sangue alla testa.
Ma sembra che Balotelli sia alla ricerca di una prova ontologica della sua esistenza.
Ha bisogno che si parli di lui per sentirsi VIVO.
Una forma nichilista di egocentrismo, perché la sovraesposizione agli insulti lo annichilirà.
Ma ormai la sua faccia è diventata un business per il giornalismo, e immagino che sia troppo giovane per resistere alla blandizie delle copertine.
Peccato. Supermario starebbe meglio se la gente parlasse un po’ meno di lui.
Sarebbe solo un bravo calciatore, dal quale non ci si aspetta null’altro se non il fatto che giochi bene.
Seconda e ultima osservazione sugli italiani nati a Palermo ma di pelle scura.
Come pensate che saranno gli europei tra un centinaio di anni?
Di quale colore saranno?
Ho le mie opinioni – sul colore – ma non sono importanti.
L’unico mio desiderio – per i tempi in cui non ci saremo più né io né mio figlio – è che l’Europa rimanga un paese laico e pacifico.
Il degrado sociale e le periferie arroventate dai casseur sembrano invece l’unica condizione possibile nei paesi dove democrazia e integrazione non sono cresciute lentamente, penetrando nel subconscio dei cittadini.
Sì, sembra una lezioncina di stupida educazione civica.
Ma vivere nel quartiere sbagliato di Las Vegas o Washington D.C. non è simpatico.
Meglio un’onesta periferia bresciana, con la rete degli oratori che tirano ancora dentro tutti, che non la polizia in giro per le strade di Marsiglia.
Siamo ancora in tempo per evitare il futuro collasso sociale?
Io sono pessimista. Penso di no.
Ma mi toglierò il piacere di vedere la Francia che esplode con Marine Le Pen.
Perché quella destra al potere combina solo disastri.
P.S. Girard spiega che anche Cassandra è un capro espiatorio.
Però adesso basta con le lezioncine.