Nel mio libretto OMICIDI A SCUOLA mi sono inventata la professoressa EZIA BISUNTI che riassume in unico personaggio (che farà una brutta fine) tutte le insegnanti che ho DOVUTO incontrare lungo l’irto cammino di un figlio DISLESSICO nella scuola dell’obbligo e in quella superiore.
Il problema era proprio questo: appena mio figlio prendeva un paio di brutti voti in una materia, le insegnanti mi CONVOCAVANO per un incontro, in genere a orari come le 10.20, le 11.15 e consimilia, costringendomi a prendere MEZZA GIORNATA DI FERIE.
Andavo all’incontro e ascoltavo le loro rimostranze: l’alunno ha fatto male il compito di CHIMICA, l’alunno ha sbagliato gli esercizi di FISICA, l’alunno ha sbagliato il compito sui TEMPI DEI VERBI, eccetera. Come se il profitto scolastico di mio figlio dipendesse da ME e non dai suoi insegnanti…
Ma non voglio entrare in polemica, mi limiterò a elencare solo qualcuno dei motivi più BIZZARRI per i quali ho ricevuto una convocazione dalle varie EZIE BISUNTI incontrate durante la carriera scolastica di mio figlio.
1. “Il ragazzo non sa disegnare a mano libera“. Convocazione ricevuta in prima media da una BISUNTI che insegnava Storia dell’Arte. Sapevo di non essere la madre di Giotto, ma non avevo mai pensato di suicidarmi perchè mio figlio non avrebbe dipinto la Cappella degli Scrovegni.
2. “Il ragazzo va male in Matematica, ma è di buon’umore anche se prende brutti voti“. Convocazione ricevuta da una BISUNTI al liceo che si lamentava del fatto che mio figlio non tentasse il suicidio in suo onore.
3. “Il ragazzo ride durante una visita al museo“, ancora un’altra BISUNTI che li avrebbe fatti marciare in fila per due nei cortili di Palazzo Reale.
4. “Il ragazzo non ricorda le declinazioni irregolari latine“, ricevuta da una BISUNTI che non si voleva rassegnare al fatto che i dislessici non hanno memoria a breve, e quindi RAGIONANO, ma non RICORDANO.
5. “Il ragazzo si rifiuta di stare in primo banco“, dopo un tentativo di ribellione del poverino che aveva tentato di guadagnare l’ultimo banco e stare alla larga dalla BISUNTI di turno.
Ecco, io sono figlia di un’insegnante di Matematica, ma mia madre non era una BISUNTI. Mai convocato un genitore, era amatissima dai suoi alunni. Anch’io ho amato tantissimo la mia professoressa di Italiano del liceo. Andavo a trovarla, le portavo i fiori, le regalavo dei libri.
Le BISUNTI fanno male alla scuola. Ma sono sempre di più. Be’, mi fermo qui, dai, ho già detto troppo…