So perfettamente che Facebook non è un ente di beneficenza e che vende pubblicità.
Ma ormai sono mesi che le DONNE iscritte a Facebook vengono martellate dalla pubblicità sul Gyno-Canesten della Bayer (un prodotto contro la candidosi vaginale), pubblicità che si chiama: “Tu la conosci Candida?“.
Bene, oggi non ne potevo più di vedere quell’annuncio sulla destra e ho cliccato per vedere com’era il sito.
Una signorina piuttosto fastidiosa – Candida – che sostiene di conoscere molto bene tutte le donne, mi ha sottoposto a un intrigante questionario.
Una delle domande sui motivi per i quali alle donne viene la candida prevedeva la scelta tra le seguenti risposte:
1. depilazione aggressiva,
2. esercizio fisico prolungato,
3. utilizzo di sex toys,
4. stress.
Mi chiedo cosa sarebbe successo se avessi risposto “sex toys“, visto che ogni nostro clic viene accuratamente conservato e catalogato.
Sarei diventata il target di una nuova compagna del tipo: “Tu li conosci i nuovi piaceri dell’amore?” (o una frasetta del genere) e avrei dovuto rispondere a un questionario sull’argomento “sex toys”?
Lo so che NOI SIAMO IL TARGET, ma ormai ho paura a cliccare in giro per evitare di farmi profilare come potenziale consumatrice di “qualcosa”, sia esso un prodotto contro la candida o accessori da signora.
Sono diventata paranoica: lo so che qualcuno, lassù, sa tutto di me.
E cercherà di vendermi qualcosa. Come minimo…
Nulla è più privato, oramai.
Persino la nostra faccia è diventata un fatto pubblico, visto che ormai anche le vendite delle Go-Pro e consimilia stanno esplodendo e nessuno si incazza più se qualcuno gira con una telecamera accesa.
Persino l’ultima guerra santa dell’ISIS pare sia la più autofilmata della storia, visto che tutti i combattenti hanno il cellulare con il quale riprendono le scene di battaglia, per poi magari vantarsi su Twitter di aver ucciso il loro primo uomo.
A questo punto l’unica forma di protesta rimane quella di confondere gli algoritmi che ci classificano quando clicchiamo su un prodotto o lo compriamo.
Consiglio quindi di acquistare in ordine i DIECI seguenti prodotti, così da impedire la vostra attribuzione a uno dei profili standard di consumatore.
Nessuna capirà se siete uomini o donne, vecchi o bambini, buoni o cattivi…
- un reggicalze
- un Kalashnikov di marca cinese (costano meno)
- un rosario
- un biberon
- un reggiseno con le coppe che siano almeno la sesta
- un vibratore (a questo punto il sex toys ci voleva..)
- un tiralatte manuale (costa meno di quello elettronico)
- una Beretta calibro 9
- un’acquasantiera elettronica (l’ultima novità in materia: dispensa gocce di acqua santa senza dover tutti pucciare la mano nella stessa broda)
- un cucciolo di crotalo da tenere pronto quando qualcuno suona alla porta e cerca di farvi cambiare fornitore di luce e gas.
A proposito di go-pro e privacy… un mio conoscente l’ha usata in sala parto per filmare ‘laggiù’. Speravo scherzasse, ma la neomamma ha confermato che ha filmato davvero
Oddio, che risate!
Pensa che bello: la sera, a casa, i due potranno rivedere tutte le volte che vorranno la scena degli urli di lei, del capino del bimbo che spunta da “laggiù” e persino quando le hanno dato due punti.
E poi potranno mostrare il filmato a tutti pranzi di famiglia a cui sono invitati, e magari anche a qualche amico.
Non ci sono limiti alla Provvidenza…